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lunedì 24 aprile 2023
domenica 16 ottobre 2022
war.raw
in my mind it's all confused,
some shots are blurry,
then I get closer,
he opens his eyes and then dies.
I open the folder,
even the pixels bleed,
many to form a photo,
too few to tell a life ..
how disgusting..
mercoledì 28 settembre 2022
venerdì 4 marzo 2022
sabato 26 febbraio 2022
sabato 23 aprile 2016
mercoledì 5 novembre 2014
giovedì 11 settembre 2014
backwards glances
Two worlds
live
together in the existence,
this and
the other.
Two
shapes
run along
the pavement,
the dog and
the blind man.
The earth
or the sea.
Two
choices:
to visit life
birth and death,
to weigh
its colours
night and
day.
And two
eyes
to look
around us.
Mine or
yours,
it makes not differences.lunedì 16 settembre 2013
lunedì 15 luglio 2013
mercoledì 12 giugno 2013
try to know the earth, baby.
Stroking its finiteness,
tightening its substance,
breathing its energy.
We with it, one thing.
Now we are earth,
after we could be soul.
lunedì 28 gennaio 2013
traduzioni catodiche (1998)
A girar per strada con la macchina a tracolla ed il cavalletto sotto braccio non si può poi andar così lontano.
Un clic per mutare uno spazio in una immagine a due dimensioni e fermare il tempo. Ma quel che lo rende speciale è proprio l’assenza oggettiva della quarta dimensione. Una frazione di secondo e un clic non diventa registrazione ma rappresentazione della materia reagente alla luce. Grigie sfumature e dissolvenze colorate atte a focalizzare qualcosa, trait d’union invisibili a saturare la forma del tempo e la durata dello spazio.
Questa lettura a mezzo di fotogrammi è l’occhio (dis)umano a decidere quando farsi. Ma è la pellicola, l’obiettivo e più di tutto la materia e la luce che hanno facoltà di farsi soggetto fotografico e darsi alla fotografia. A morire come immagine e stazionare nel limbo di stampe e ristampe nel ricordo dell’hic et nunc e dell’aura che un tempo fu.
Ma l’immagine della materia o la materia immaginata è se non altro anche sorgente di luce. Immagine sempre bidimensionale per natura che diventa proiezione di se stessa, presentandosi come mosaico aureo a tessere di pixel.
Quindi è l’occhio che, analfabeta,legge immagini che il dizionario catodico traduce:
colori ritmi contrasti,
silenzi suoni ribollimenti,
visi crisi sorrisi,
sguardi espressioni delusioni,
sequenze presenze assenze,
profili profeti profitti,
caratteri universali e peculiarità dell’ essere odierno continuamente sottoposto a raffiche di segnali fisici e virtuali sempre più lontani da toccare, contattare... perché sempre più piccoli, immateriali, inesistenti.
Exploit dell’essere schiacciato tra due secoli, strabiliato o allucinato o idiota.
giovedì 24 gennaio 2013
we'll dream differently
first i divide in two, then in five.
after i model, i touch the consistency.late i close my eyes. ok:
different shape, but same substance.
each part is equal.
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